Miti da sfatare/Il legno è troppo impegnativo

Quando ci mettiamo in testa una cosa, si sa, poi fatichiamo a cambiare idea.
Per queso ancora oggi molti credono che comprare i serramenti in legno per la loro casa sia impegnativo.

“Bisognerà farci manutenzione”

“Dureranno abbastanza?”

Chiariamo subito: i serramenti in legno non si producono più come 50 anni fa.
Oggi nascono per durare parecchi lustri e non abbisognano di grandi manutenzioni.

Il legno è sottoposto a processi di essiccatura che ne garantiscono una grande stabilità nel tempo.

In più, si usano (noi usiamo!) vernici sempre più ecologiche, diluibili in acqua e che non inquinano.

Pensate alle chiese, o ai palazzi storici dove ancora vedete porte e finestre in legno datatissime che però reggono piuttosto bene.

Con le tecnologie e gli strumenti di oggi possiamo – facciamo meglio!

In più non dimenticate che anche dopo tanti anni, riportare il legno al suo antico splendore è facile e per nulla costoso.
Il legno si può sempre ristrutturare e riverniciare.

Isolatevi (non socialmente!!)

Arriva la brutta stagione che tradotto significa: accendiamo il riscaldamento.
Ovvero, bolletta del gas.

In questo contesto rientrano prepotentemente le finestre.
Forse non tutti sanno che dalle finestre può arrivare ad uscire dalla vostra casa anche oltre il 20% del caldo che producete e pagate.

Non sono, dunque, bazzecole.

Chi sceglie le finestre in legno spesso lo fa per senso estetico, per dare valore all’abitazione, per gusto personale.

Il legno però è anche il materiale con la minore conducibilità termica, tra quelli usati per costruire gli infissi.
Insomma, è naturalmente isolante.

Poi ci sono i vetri.
Anzi, le vetrocamere, ovvero: due vetri staccati tra loro contornati da una camera stagna e con in mezzo o un gas nobile, come l’Argon, o aria compressa.
Comunque, la sigilltura dev’essere sia sul telaio che sull’anta.
Quando scegliete la vetrocamera vi chiedono di che spessore la vogliate: meglio non scendere sotto i 12 mm totali, ma si può arrivare anche fino a 18, a seconda del risultato che si voglia ottenere.

Ultima ma non ultima, una voce che chi non è del mestiere tende a sottovalutare.

La posa in opera.

Se ci siamo impegnati per anni a migliorare questo settore del nostro mestiere, un motivo c’è: la posa incide alla grande sul risultato finale, arrivando a pesare anche il 70% del risultato stesso!

Una curiosità che è bene sapere.
Il grado di isolamento termico minimo è stabilito per legge e varia a seconda della Regione in cui si abiti (il perchè è facilmente comprensibile, dato che il clima è la variabile più importante in questo caso).

In sintesi: scegliere di cambiare le finestre non è una spesa che si faccia a cuor leggero ma, a conti fatti, nel medio – lungo periodo si rivela un investimento proficuo, con evidenti ripercussioni sulla bolletta del gas.

Ultima considerazione: con le estati che ci troviamo da qualche annetto a questa parte, la capacità di isolare delle finestre non è solo una questione invernale.
Pensate a quanto spendete di condizionamento d’estate…anche li un buon isolamento alleggerirà la bolletta!